|
|
|
|
Acqua
L'acqua è il composto più diffuso in natura ed è il
principale costituente degli organismi di cui rappresenta in
media il 70% del peso.
L'acqua negli alimentiGli alimenti,
tranne rare eccezioni, contengono quantità più o meno
rilevanti di acqua e la sua presenza è importante sia a fini
strutturali, organolettici e nutrizionali, sia nei riguardi
della loro conservazione. Non si trova mai allo stato puro, ma
sempre in soluzioni più o meno concentrate ed è proprio la
presenza di soluti che conferisce proprietà alle soluzioni.
Secondo una teoria classica l'acqua negli alimenti si divide
in due categorie:
- acqua legata con ponti idrogeno alle molecole
organiche, soprattutto alle proteine e ai sali,
organizzata in strati sovrapposti, non congelabile e non
utilizzabile dai microrganismi
- acqua libera, che è la maggior parte dell'acqua
contenuta negli alimenti, trattenuta da forze fisiche, che
congela a temperature inferiori rispetto all'acqua pura ed
in relazione ai soluti disciolti, ed utilizzabile dai
microrganismi.
Una teoria più recente sostiene che l'acqua contenuta negli
alimenti sarebbe più o meno disponibile, ossia libera, a
seconda della sua mobilità. In soluzioni molto concentrate,
caratterizzate da un alto grado di viscosità, la mobilità e
quindi la disponibilità dell'acqua risulta inibita: è questo
lo stato vetroso; si parla invece di stato gommoso
quando, aumentando l'umidità, la viscosità è più ridotta e
la mobilità dell'acqua maggiore.
L'acqua nell'organismo umanoCome ormai
è noto, l'apporto di acqua indispensabile alla vita; mentre
si può sopravvivere anche 10 settimane senza mangiare, la
morte sopraggiunge solo dopo pochi giorni se il digiuno è
totale. L'acqua costituisce il 60% circa del peso dell'adulto
ed il 75% del neonato.
L'acqua corporea si trova così distribuita:
- acqua intracellulare, che si trova all'interno
delle cellule e rappresenta il 40% circa del peso corporeo
- acqua extracellulare, in totale circa il 20%
- acqua plasmatica, rapidamente scambiabile
- acqua interstiziale e linfa, con un ricambio più
lento
- acqua del tessuto connettivo e osseo
- liquidi transcellulari, prodotti dalle ghiandole
esocrine e dalle mucose dell'apparato respiratorio,
gastroenterico e riproduttivo.
L'acqua non è ugualmente distribuita in tutti i tessuti. Con
l'avanzare dell'età il tenore idrico dell'organismo
diminuisce a causa della minore capacità di ritenzione dei
tessuti stessi: l'invecchiamento determina un'alterazione
delle strutture proteiche che legano l'acqua.
Il volume dei liquidi varia anche al contenuto dei grassi: gli
obesi hanno un minor contenuto d'acqua rispetto ai magri; per
lo stesso motivo, l'organismo femminile, che accumula più
lipidi, ne contiene meno rispetto a quello maschile.
Funzioni e fabbisognoNumerose sono le
funzioni dell'acqua:
- è solvente di gas, elettroliti e colloidi;
- trasporta alle cellule le sostanze nutritive ed
allontana quelle di rifiuto;
- partecipa ai processi di termoregolazione;
- costituisce il mezzo in cui avvengono le reazioni
metaboliche e digestive;
- è il costituente fondamentale delle secrezioni;
- svolge una funzione plasmatica, conferendo turgore alle
cellule.
In condizioni normali, ogni giorno l'organismo ricambia il 6%
del suo patrimonio idrico, in media circa 2000-25000 ml.
L'acqua prodotta dal metabolismo è insufficiente a coprirne
il fabbisogno per cui diventa essenziale il suo apporto il suo
apporto esogeno (bevande ed alimenti).
Il bisogno idrico giornaliero è circa 1,5 ml/kcal/die
nell'adulto sano.
Per mantenere costante la quantità totale di acqua, ossia l'equilibrio
idrico, è necessario che la quantità di acqua
introdotta, addizionata a quella endogena, sia uguale a quella
eliminata. Le vie di eliminazione sono rappresentate da urine,
feci, il sudore e l'aria espirata. Se l'equilibrio è alterato
si manifestano i sintomi di un'intossicazione da acqua,
se le entrate superano le uscite, o di una disidratazione
nel caso opposto. L'intossicazione è caratterizzata
da: disfunzioni gastrointestinali, debolezza muscolare,
irregolarità del battito cardiaco, disorientamento anche fino
al coma.
Più grave e più comune è invece la disidratazione i
cui sintomi sono: secchezza orale, aumento dell'emoconcentrazione,
astenia, cefalea, irritabilità, insonnia, difficoltà di
concentrazione per arrivare ad ipertermia, astenia profonda e
collasso.
|
|
|
|
|
|
|